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Il CAI di Sovico ha festeggiato oggi il 30° anno di gestione del Rifugio Del Grande-Camerini. Per l’occasione più di 150 escursionisti si sono dati appuntamento a mezzodi presso il rifugio, il piu salendo a piedi secondo etica, altri con l’elicottero per festeggiare l’ ambito traguardo . Comunque sia è stata una bella festa, ben organizzata da una sezione CAI che conta solo 164 iscritti. Non è mancato niente, dalla cerimonia dell’ alza bandiera, alla messa al campo, ai discorsi delle varie autorità e dal ottimo rinfresco finale. Poi, ritemprate cosi le membra, la ridiscesa a valle con la felicità stampata sui volto.

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Itinerario di grandissimo interesse storico-culturale, fortemente voluta dal Vice-Presidente del CAI di Vimercate, da sempre caparbia sostenitrice del connubio tra montagna e cultura. Alla partenza al Colle del Grand San Bernardo 52 escursionisti che si sono appassionati lungo la discesa verso Etroubles ai racconti di una guida d’eccezione, l’amico aostano Enea Fiorentini, appassionato studioso e conoscitore della Via Francigena, splendido ambasciatore della sua terra e delle sua millenaria storia.

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Se sei in ufficio ricordati di abbassare il volume delle casse

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La Capanna Quarnei situata al bordo del grande pianoro dell’ omonima Alpe in val Malvaglia, ai piedi della parete SUD dell` Adula. È una costruzione nuova in sasso e legno con il tetto in piode. Le pietre sono state recuperate dalla stalla diroccata dell’alpe di Pozzo (poco meno di 200 metri più in basso della capanna), risalente agli anni ’30 e distrutta da una valanga. Con questa operazione, ai è voluto far rivivere quelle stesse pietre rivalorizzando così il duro lavoro delle generazioni passate. Il legname portante del tetto e dei tamponamenti delle pareti proviene dal lariceto dell’Alpe Bolla ed è stato lavorato sul posto.

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Trovare il Passo di Corna Piana in un mare di nebbia non è stata cosa semplice, salire sulla cima del Corna Piana è stato ancora più difficile. Non potendo vedere la cima non riuscivamo a valutare quanto mancasse, l’unica indicazione utile la stima di un escursionista che stava scendendo. L’andatura la stava facendo Piero, io cercavo di tenergli il passo per non perderlo di vista , mano mano che salivamo le cose si facevano sempre più complicate. Eravamo in cresta ma non avevamo la minima idea di quanto fosse lunga, a tratti la nebbia si diradava e allora vedevamo il vuoto aprirsi sotto di noi. Piero procedeva con cautela lungo l’affilatissima e strapiombante cresta cercando di passare nei punti meno esposti ma non sempre era possibile. Sbagliare sarebbe stato fatale. Ben presto sentii la bocca impastarsi ma la vetta tardava a venire. Poi finalmente intravidi attraverso un varco nella nebbia Piero seduto ai piedi della croce intento a soddisfare uno dei suoi bisogni più gratificanti: mangiare. Alzai la macchina fotografica e con un gesto liberatorio immortali l’attimo. C’è l’avevamo fatta.

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Eexcusez-moi d’aller à Echevennoz ?

Sulle orme di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che nel 900 fece questo percorso per raggiungere Roma.

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Meta dell’escursione odierna due capanne dallo stesso nome ma di proprietà di due enti diversi, poste in Val Blenio (CH), entrambi punti di appoggio per l’ascensione all’ Adula, la montagna più alta del Ticino. Punto di accesso alle capanne Adula CAS (2012 m ) e Adula UTOE (2393 m) l’incontaminata, selvaggia ed interminabile Val Carassino. Prima di iniziare ad incamminarvi lungo la Val Carassino dovete superare una piccola prova di coraggio: l’attraversamento di una lunga e stretta galleria a una corsia con sole due piazzole per gli eventuali incroci. Non c’e modo di sapere prima di entrare se una vettura sta procedendo in senso opposto. Quindi il consiglio è prima di entrare spegnete il motore dell’auto e mettetevi in ascolto all’ ingresso del tunnel. Se non udite nessun rumore provenire dalla galleria rompete gli indugi ed entrate, che Dio ve la mandi buona. Due minuti forse uno solo ma interminabile prima di vedere di nuovo la luce ed esclamare con un sospiro di sollievo : Siamo fuori dal tunnel.

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